Curiosità fiorentine: il Porcellino portafortuna
Di fianco alla rinascimentale Loggia del Mercato Nuovo, inserita al centro della scalinata del lato sud, si trova la conosciutissima fontana portafortuna del Porcellino. Questa particolare opera bronzea, che in realtà non rappresenta un maialino bensì un cinghiale, fu subito amata dai fiorentini, i quali la denominarono il Porcellino.
La fontana venne fatta collocare di fianco alla Loggia del Mercato Nuovo dal granduca Ferdinando II nel 1680 con la funzione di approvvigionamento idrico per i mercanti che sotto il grande loggiato svolgevano le loro attività di compra vendita di pregiati tessuti di seta, broccati e stoffe di lana. Nell’Ottocento, essendo cessato il mercato dei panni, fu sostituito prima con il mercato dei fiori e poi con quello della paglia rimasto fino ai giorni nostri (insieme ai manufatti in pelle e ai souvenir).
L’artista fu un certo Pietro Tacca, allievo del Giambologna, che nel 1633 aveva gettato in bronzo la statua del cinghiale quale copia di quella classica ellenistica in marmo presente nella Galleria degli Uffizi. La statua è posta sopra una base ottagonale allungata, la cui parte anteriore forma una piccola vasca di raccolta dell’acqua che fuoriesce pian piano dal muso dell’animale. Questa base è decorata dal tipico ambiente acquitrinoso prediletto dai cinghiali, pieno di piante, fiori, insetti, molluschi e piccoli anfibi. A causa dell’usura del tempo la base fu rifusa nel 1897 e poi ancora nel 1988, come attesta un’incisione posta sul bordo destro.
Tradizione vuole che chi getta una monetina nella vasca facendola cadere con il filo d’acqua che cola dalla bocca del cinghiale, torni ancora a Firenze; ma l’effetto portafortuna lo si ha carezzandogli le narici mentre al contempo si esprime un desiderio. Tale usanza, che conferisce al naso dell’animale potere protettivo e propiziatorio, ha fatto sì che decine e decine di turisti quotidianamente lo sfreghino, rendendolo ogni giorno più lucido e scintillante, fino ad assumere riflessi aurei, in netto contrasto con il resto del corpo che è bronzo scuro.