“Va’ a pigliartelo in tasca” è un intercalare di uso comune nel parlare fiorentino. È un garbato eufemismo proferito senza astio, spesse volte seguito dall’irriverente gesto dell’ombrello! In questa amena città un “vallappiglia” è più o meno all’ordine del giorno ed anche un angelo, se pur non proferendo parola, interpreta con effetto tale locuzione, sebbene non si addica al suo status di creatura celeste. L’angelo in questione è quello raffigurato nella formella marmorea in altorilievo, ad altezza d’uomo, nello strombo destro della porta del Duomo, lato Campanile di Giotto. La scultura fa parte con altre sette, della decorazione definita “Angeli dell’Apocalisse”, realizzata da Emilio Gallori e Cesare Zocchi nel 1880.