CURIOSITÀ FIORENTINE: TIRO BIRBONE DEI PISANI AI FIORENTINI

Ai lati della Porta del Paradiso del Battistero si possono notare due colonne in porfido un po’ malmesse. Si tratta di un dono che i pisani fecero ai fiorentini, nonostante la secolare inimicizia delle due orgogliose città. Fu un segno di gratitudine per la protezione di Pisa da parte dei fiorentini per tutta la durata della guerra intrapresa contro i Saraceni nelle isole Baleari (1117). Le colonne facevano parte del bottino razziato dai pisani nelle isole conquistate di Maiorca e Minorca.
Secondo la leggenda, i due lucenti porfidi di colore violetto porpora, avevano il magico potere di far apparire riflesso il volto di coloro che avevano commesso reati ma erano ancora sconosciuti alla legge, quindi rimasti impuniti.
I fiorentini, grati del dono, trasportarono, con molta attenzione, le colonne su di un barcone risalendo il corso dell’Arno fino a Firenze dove per l’occasione era stata allestita una gran festa. Al loro arrivo però si accorsero che erano assai opacizzate e quindi non potevano avere la capacità riflettente, tipo specchio, quella che generava la convinzione del magico potere. Infatti i pisani la notte prima di imbarcarle, avevano in gran segreto acceso un enorme fuoco intorno alle due colonne, scaldandole a tal punto da privarle per sempre della brillante lucentezza e quindi dalla possibilità di riflettere immagini.
Più che di un regalo si trattò di un vero raggiro da parte dei pisani che acuì ancor più la tensione tra le due città.
Nonostante questo, Firenze non si disfece mai di quel dono anche quando si verificò una circostanza che poteva fornire il giusto pretesto per liberarsene. Nell’aprile del 1424 a causa di una pioggia esagerata, che allagò tutta la piazza, le colonne caddero a terra rompendosi in più punti. Non furono gettate via ma restaurate con perni e cerchiature di ferro e rimesse al loro posto.

CURIOSITÀ FIORENTINE: TIRO BIRBONE DEI PISANI AI FIORENTINI ultima modifica: 2018-03-28T17:44:30+02:00 da Florence Tour Guide
Pubblicato in Arte

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