Lungo al parte absidale di Santa Maria del Fiore (che al momento della sua costruzione nel Quattrocento era la cattedrale più grande del mondo), sul selciato, si nota una rotonda lastra di marmo bianco che indica il punto preciso in cui, il 17 febbraio del 1600, a causa di un fulmine, cadde la grossa palla di rame dorato, fusa dal Verrocchio, del peso di 4368 libbre, che era posta sulla lanterna del cupolone dal 1468. La palla crociata, rotolando dalla sommità della cupola, lungo i bianchi costoloni, cadde nel preciso punto indicato dalla lapide, dopo aver arrecato non pochi danni alla cattedrale ed alla stessa lanterna.
Due anni dopo, la massiccia sfera dorata dall’orefice Matteo d’Agostino Manetti, fu ricollocata al suo posto su quella grande cupola alta ben 114 metri che si raggiunge salendo 463 scalini.
Per scongiurare altre simili sciagure furono collocate addirittura reliquie nella croce della cupola. Ma fu grazie all’invenzione del parafulmine ad opera di Beniamino Franklin nel 1752 che la palla non dovette più temere scariche elettriche dell’atmosfera.